BRINDISI, 21 Maggio – Centinaia di ragazzi e ragazze oggi anella chiesa madre di Mesagne ad accogliere commossi il feretro bianco di Melissa Bassi, la giovane di 16 anni uccisa da un ordigno sabato mattina mentre andava a scuola. I funerali saranno celebrati questo pomeriggio all 16.30, fortissima la partecipazione delle istituzioni, ci saranno i ministri Severino e Profumo, mentre il presidente del consiglio Mario Monti, lasciato il G8 negli Stati Uniti, è già in volo per Mesagne. Anche Don Ciotti di Libera ha confermato la sua presenza. La mamma della ragazza invece è ancora in ospedale, non potrà prendere parte alla messa.
Stamattina si è svolto un importantissimo vertice nella prefettura di Brindisi. Al tavolo tecnico si è riunito il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza composto dalle forze dell’ordine, la magistratura, il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e il ministro della Giustizia Paola Severino. Al termine dell’incontro, durante la conferenza stampa sonostate rilasciate dichiarazioni ufficiali che smentiscono l’indiscrezione secondo la quale ci sarebbe un iscritto sul registro degli indagati. Dopo la pubblicazione del video che ritrae l’esecutore dell’attentato, si è parlato di un probabile di un ex militare con grande esperienza in elettronica.
“Smentisco non c’è un indagato è solo una notizia giornalistica” ha precisato la Severino “per ora nessuna certezza, quindi mi sembra meglio lavorare tutti attorno a un tavolo, a fare un lavoro insieme, tutti insieme” ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti su eventuali tensioni tra le procure di Brindisi e Lecce.
A ridosso del vertice, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso annuncia che le indagini saranno condotte dalla procura di Lecce sotto la guida del procuratore Cataldo Motta, e che l’ipotesi di reato di strage è aggravata da finalità terroristiche. “Non c’è dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto di terrorismo sia che venga fatto da un singolo isolato, sia da un pazzo, sia da un’organizzazione eversiva, dalla mafia o dalla Sacra Corona Unita. In ogni caso – ha concluso – l’effetto è terroristico, intimidatorio e questo produce la competenza della Procura distrettuale Antimafia o di quella competente per atti di terrorismo”.
Dalla Cancellieri arriva un riconoscimento per lavoro fatto dalla stampa che non ha pubblicato il volto del killer anche dopo la pubblicazione del video che lo ritrae con il telecomando in mano nel momento della deflagrazione dell’ordigno. Grasso ha sottolineato che “sarebbe stato oggettivamente un gran vantaggio” per gli investigatori che il responsabile della tragedia non sapesse dell’esistenza delle immagini. “Comunque – ha poi aggiunto – abbiamo sempre un vantaggio: ci sono buone prospettive per andare avanti nelle indagini. Non brancoliamo nel buio. Abbiamo tanto su cui lavorare. E stiamo continuando a raccogliere tracce”. E “stanno lavorando le migliori energie e menti investigative del Paese, la magistratura è unita”.
Marzia Fanciulli