TERAMO, 15 Maggio – Salvatore Parolisi, in carcere a Teramo dal 19 luglio per l’ accusa di uxoricidio, scrive alla sua piccola Vittoria di due anni. L’ex caporalmaggiore ha deciso poi di rendere pubblica la suddetta lettera tramite i suoi legali Valter Biscotti e Nicodemo Gentile.
“Cara figlia mia – scrive Parolisi – dal primo giorno di carcere ho sempre chiesto di vederti anche per poco, il tempo di una carezza, di un bacio. Pensavo che questo era il tuo bene visto che anche la mamma ci e’ stata portata via. Dei giudici, pero’, con poche righe mi hanno detto che il tuo bene e’ quello di non vedermi e di stare lontano il piu’ possibile da zia Francesca, dai nonni e dai tuoi piccoli amati cuginetti”.
Infatti, secondo quanto deciso dalla Corte d’Appello del tribunale dei minori di Napoli, accogliendo il ricorso della procura minorile, la patria podestà di Parolisi è stata sospesa fino alla conclusione del processo, in corso con rito abbreviato. L’ unico contatto che l’uomo può avere con la bambina è di tipo telefonico, due volte a settimana. Il veto posto dalla Corte è stato esteso anche alla famiglia di Parolisi.
Alla bambina che non è ancora in grado di capire cosa stia succedendo alla sua famiglia, e come mai la madre, Melania Rea, ed il papà non sono più a casa con lei, Parolisi si rivolge con queste parole: “Un giorno capirai quello che oggi ingiustamente stiamo vivendo: ecco perchè io non smetterò mai di combattere per la mamma e per te. Vorrei che tutti, giudici compresi, ascoltassero le tue parole che ogni volta mi dici al telefono: Papà quando vieni dal lavoro? Papà sei nel mio cuoricino, oppure quando cantiamo al telefono le nostre canzoncine”.
Intanto si continua ad indagare sull’omicidio di Melania, di cui per adesso Parolisi sembra essere l’artefice, sebbene l’uomo continui a professare la sua innocenza e reputi ingiuste le accuse nei suoi confronti, addolorato chiude la lettera con queste parole: “Io ti prometto cara figlia mia, che mai niente potrà separarci perché tu sei il frutto dell’amore di mamma e papà”.
Antonia Silvestro