SALERNO, 9 Maggio – E’ stato un uomo di 48 anni , Generoso Armenante, a decidere di farla finita impiccandosi nella struttura commerciale per cui aveva lavorato come custode di un cash and carry. Prima del fatale gesto l’uomo ha lasciato un biglietto dicendo: “Sono un fallito meglio farla finita chiedo perdono a tutti”.
L’uomo aveva prima pranzato con la famiglia e poi è uscito, lasciando il cellulare a casa, dirigendosi verso il capannone da cui non avrebbe fatto più ritorno. L’uomo aveva perso il lavoro come custode da due anni. La crisi è iniziata quando è arrivata la notizia che avrebbe dovuto lasciare a giugno l’alloggio. La figlia non vedendolo rientrare ha deciso di cercarlo prima nel piazzale del deposito, poi si è incamminata nel capannone e dietro un telo di cellophane ha rinvenuto il corpo senza vita del genitore. Sul posto sono intervenuti gli agenti della sezione Volanti diretta da Rossana Trimarco. Generoso Armenante, originario di Vietri sul Mare, da anni si era trasferito a Salerno per lavoro. Con la famiglia viveva in via Stefano Brun, all’estrema periferia di Salerno. Lascia anche un altro figlio di 14 anni.
Sempre nella giornata di ieri si è sparato un colpo di fucile al petto Angelo Coppola, un operaio edile di 62anni, sempre nel Salernitano. L’uomo, disoccupato da Natale, viveva con la moglie e i figli a San Valentino Torio (Salerno). Accanto al corpo dell’uomo gli inquirenti hanno trovato rinvenuto un biglietto su cui c’era scritto: “Senza lavoro non si può vivere”.
Stefano Parisi