ROMA, 5 Maggio – E’ avvenuto ad Aci Sant’ Antonio, nel Catanese, l’ennesimo caso di omicidio-suicidio che ha visto coinvolti una coppia di 80enni accoltellati dal figlio Luigi Gagliardo, 38 anni, che si è in seguito tolto la vita.
La tragedia è avvenuta nella casa dove i tre vivevano, in un palazzo situato nella periferia del Paese: lì Luigi Gagliardo, in passato condannato in un processo alla mafia agrigentina e attualmente disoccupato, viveva insieme ai genitori 80enni che, con una pensione complessiva di 900 euro al mese, pagavano l’affitto dell’appartamento e sostenevano il figlio. Secondo la prima ricostruzione dei Carabinieri, il 38enne, in un attimo di follia dovuto alla disperazione per la propria vita, avrebbe accoltellato prima la madre casalinga, e poi il padre, ex operaio di una cava, ricoprendo successivamente entrambi i corpi con una coperta. Dopo diverse ore dal duplice omicidio, Luigi Gagliardo avrebbe quindi deciso di togliersi la vita chiudendosi la testa dentro una busta di plastica e iniziando a respirare il Gpl della bombola del gas.
A rinvenire i tre corpi è stato poi uno dei fratelli di Luigi, un ex brigadiere dei Carabinieri in congedo, recatosi a far visita ai genitori presso l’abitazione, che, non avendo ricevuto alcuna risposta e non potendo entrare nella casa chiusa dall’interno, avrebbe chiesto ad alcuni operai, che stavano lavorando su un’ impalcatura posta sulla facciata del palazzo, di forzare una finestra. Così, una volta all’interno dell’appartamento, avrebbe visto la scena e lanciato l’allarme alle Forze dell’ordine con una telefona al 112.
Chiara Cavaterra