Omicidio ultrà del Pescara: forse ucciso al posto del fratello gemello

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PESCARA, 2 MaggioPer gli inquirenti l’episodio è da ricondursi ad alcuni attriti tra un gruppo di ultras della tifoseria del Pescara e un gruppo di rom. Due colpi di pistola, forse uno solo, sono bastati per ammazzare Domenico Rigante, 24 anni, residente in via Monte Carmelo. Un inseguimento, una rissa e poi la morte di questo ragazzo di 24 anni, padre di una bimba di 4 mesi.

Il fatto è avvenuto in via Giovanni Polacchi, nei pressi di Piazza Grue, verso le 23 di martedì. Alcuni minuti prima degli spari sono state ascoltate delle urla, rumori che sembravano fare da contorno ad una vera e propria lite proveniente da una appartamento della zona. Poi Rigante sarebbe sceso in strada, sembra per sfuggire a due o tre persone che lo inseguivano e che poi alla fine lo hanno raggiunto, colpendolo alla schiena e ferendolo a morte.

Sembra che il ragazzo abbia perso molto sangue dopo il colpo e sia morto in ambulanza del 118 intervenuta sul luogo tempestivamente o poco dopo essere arrivato in ospedale. E’ l’ennesimo fatto di sangue che nasconde una delinquenza strisciante che emerge sempre più e che genera inquietudine nei cittadini. E proprio i Rom sarebbero dietro anche all’omicidio di ieri sera. Pare, infatti, che la polizia stia cercando i responsabili che sono fuggiti e le ricerche si starebbero muovendo nell’ambito dei gruppi che detengono il controllo dello spaccio di droga nella zona. Sull’ennesimo fatto di sangue indaga la squadra Mobile, coordinata da Pierfrancesco Muriana, che ieri notte ha già svolto i rilievi scientifici e raccolto informazioni utili. Ci sarebbero però già importanti risultati e particolari che avrebbero messo gli inquirenti sulla strada giusta. Sembra che ci sia un regolamento di conti per quanto riguarda il traffico di stupefacenti a far da cornice in questa storia.

La polizia è convinta che i giustizieri stessero cercando in verità Antonio Rigante, il fratello gemello di Domenico, e verso le 22.30 lo avrebbero trovato in una casa di un amico a Piazza Grue dove stava vedendo la partita del Napoli insieme al fratello Domenico. In sette avrebbero fatto irruzione in casa e sarebbe stato il putiferio confermato anche da alcuni testimoni che hanno sentito le urla e riconosciuto la lingua rom. In casa a vedere la partita ci sarebbero state altre persone che sono già state ascoltate dalla polizia. Ad ogni modo non si esclude che il bersaglio della spedizione punitiva fosse in realtà Antonio e non Domenico e che vi possa essere stato uno scambio di persone visto che i due sono gemelli identici.

Sabrina Bachini

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