ROMA, 27 Aprile – La popolazione residente in Italia è di 59.464.644 persone: le donne sono quasi 2 milioni in più rispetto agli uomini: 30.713.702 femmine e 28.750.942 maschi. E’ questo il dato essenziale del 15° censimento generale della popolazione, riferito ufficialmente oggi dall’Istat.
Rispetto all’ultimo censimento del 21 ottobre 2001, si registrano circa 2 milioni e mezzo in più di residenti: erano infatti 56 milioni 996 mila contro gli attuali 59 milioni 465 mila pari ad un incremento del 0,43% mentre gli incrementi del 2001 rispetto al 1991 e del 1991 rispetto al 1981 fu quasi impercettibile, pari allo 0,04%. Negli ultimi dieci anni la popolazione straniera residente in Italia è praticamente triplicata, passando da 1.334.889 a 3.769.518.
L’Italia, quindi, e’ sempre più popolata e multietnica. L’Istat certifica che è vero che siamo quasi 60 milioni di abitanti, ma l’incremento si e’ realizzato solo grazie agli stranieri. Il quindicesimo censimento generale della popolazione e delle abitazioni realizzato dall’Istat, i cui risultati sono ancora provvisori, dimostra che la popolazione residente in Italia è cambiata molto, è cresciuta ma non solo grazie alle famiglie che mettono al mondo figli.
Come dicevamo, tale aumento è dovuto alla forte crescita degli stranieri residenti nel Paese, il cui numero e’ triplicato rispetto al 2001 a fronte di una inequivocabile staticità demografica della popolazione di cittadinanza italiana (aumentata di sole 34mila unità rispetto al 2001). La popolazione straniera di solito preferisce il Nord. Infatti la maggior parte degli immigrati preferisce risiedere e lavorare nell’Italia Settentrionale. Gli stranieri sono circa il 6.3% della popolazione italiana. Gli italiano sono distribuiti come residenza così: il 36,0% dimora nel Nord-Ovest, il 28,3% nel Nord-Est, il 23,0% nel Centro, il 9,0% nel Sud e il 3,7% nelle Isole.
Sabrina Bachini