ROMA, 27 Aprile – Vanessa Scialfa, la ragazza ventenne scomparsa due giorni fa a Enna, è stata trovata morta. A ucciderla è stato Francesco Lo Presti, l’uomo di trentaquattro anni che viveva con lei. La confessione dell’uomo è arrivata dopo due lunghi interrogatori. Nel primo interrogatorio ha affermato di avere avuto, durante la mattinata di martedì, una forte discussione con la convivente, probabilmente per motivi di gelosia, fatto che aveva indotto la ragazza a uscire di casa.
Il secondo interrogatorio è stato determinante, perché dal confronto tra le dichiarazioni rilasciate nei due colloqui sono emerse delle contraddizioni che hanno spinto gli inquirenti a sollecitare la confessione. Dopo aver ceduto, l’uomo ha condotto gli inquirenti presso l’ex miniera in cui aveva abbandonato il corpo privo di vita della ragazza dopo averlo gettato dal cavalcavia della statale 117 bis Enna-Caltanissetta. Il corpo è stato ritrovato avvolto in un lenzuolo. Lo Presti è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Il corpo di Vanessa Scialfa, che ora si trova nell’obitorio di Enna, verrà sottoposto a un’autopsia, tramite la quale saranno chiarite le fasi che hanno portato al decesso della ragazza, e soprattutto si comprenderà se la morte sia stata causata dalla caduta dal ponte, oppure se la ragazza sia stata uccisa prima e lanciata in seguito, al fine di occultarne il corpo. Ad ogni modo, secondo gli inquirenti, la ragazza sarebbe stata strangolata, forse in casa, e poi gettata dal viadotto. Ora resta il dolore dei familiari e la disperazione di un padre attonito, che giura di farsi vendetta da solo.
Vincenza Accardi