MILANO, 18 Aprile – Ritornano alla «base», cioè nella sede della Lega Nord in via Bellerio a Milano, dieci lingotti d’oro e undici diamanti, parte del presunto investimento «fantasioso» che sarebbe stato messo a punto dall’ex tesoriere Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita e truffa nell’inchiesta milanese sulle distrazioni dei fondi del Carroccio; fondi che sarebbero stati utilizzati secondo l’accusa, anche per le spese personali di Umberto Bossi e dei suoi familiari.
L’ex amministratore del partito, su consiglio del suo legale, ha consegnato ieri ad un autista della Lega i preziosi che aveva, e a cui gli inquirenti stavano dando la caccia, più un’auto, l’Audi A6 che il figlio di Umberto, Renzo Bossi, avrebbe utilizzato, stando alle carte dell’inchiesta, per un periodo e poi restituito allo stesso Belsito. L’autista a bordo della macchina del ‘Trota’ ha viaggiato da Genova in direzione via Bellerio, trasportando il ricco carico: lingotti d’oro per un valore di circa 200 mila euro e diamanti per 100 mila euro che sono rientrati dunque nella disponibilità del Carroccio. Mancano all’appello, invece, altri 300 mila euro di diamanti.
Secondo i documenti acquisiti dalla Gdf di Milano, su ordine del procuratore aggiunto, Alfredo Robledo e dei pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, i destinatari di quella parte di preziosi, comprata sempre con i soldi del partito e non ancora rintracciata, sarebbero stati il vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, e il senatore, Piergiorgio Stiffoni.
Luca Martano