Tassa sugli sms per finanziare la Protezione Civile, è già dietrofront

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ROMA, 12 Aprile – Ha avuto vita breve l’ipotesi di tassare di 2 centesimi gli sms per finanziare la Protezione civile. Il Governo ha già fatto dietrofront dopo la protesta dei gestori telefonici e non solo.

L’ipotesi di tassare di due centesimi i messaggini che si scambiano con i cellulari era contenuta nella bozza del decreto di riforma dell’ordinamento della Protezione Civile, che dovrebbe essere discussa domani dal Consiglio dei Ministri. Non è la prima volta che si avanza questa ipotesi. Il primo tentativo di introdurre una tassa sugli sms risale al 2004 e a proporla era stato il sottosegretario all’economia Gianluigi Magri. Anche allora non mancarono le critiche che piovvero da più parti non appena si diffuse la notizia che non era nemmeno stata formalizzata in un testo scritto. Oggi, come allora, la tassa è stata definita da molti “un errore”. “Reintegrare il Fondo nazionale per la Protezione Civile è sicuramente utile per favorire la gestione delle emergenze – commenta il deputato del Pdl Bruno Murgia – Farlo però tramite un nuovo balzello conferma come l’Esecutivo non si curi degli allarmi relativi al livello di pressione fiscale”.  Svanita l’ipotesi di tassare i messaggini, la copertura del fondo nazionale della Protezione Civile resterà quindi per intero a carico delle accise sui carburanti.

Mariella Laurenza  

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