Parroco nega l’Eucarestia a bambino con ritardo mentale, scoppia la polemica

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PORTO GARIBALDI (FERRARA), 11 Aprile – Lo scorso giovedì santo, a Porto Garibaldi, uno dei lidi ferraresi, è stata negata la prima comunione a un bambino di 10 anni, affetto da un grave ritardo mentale. In occasione della cerimonia propedeutica per le Prime comunioni, che si terranno a maggio, il parroco del paese don Piergiorgio Zaghi ha infatti ritenuto il bambino “incapace di intendere e di volere”.

L’episodio ha scatenato numerose polemiche sia tra gli stessi parrocchiani che nel mondo laico. Il prete ha difeso la propria decisione il giorno successivo, durante l’omelia, rispondendo a una lettera scritta da alcuni genitori dei compagni di classe del piccolo, che frequenta la quarta elementare. Ha dichiarato di aver agito non per discriminazione, ma poiché voleva che il bambino capisse, o almeno desse un segnale di comprensione, circa l’importanza dell’Eucarestia. Anche secondo monsignor Antonio Grandini, vicario della diocesi di Ferrara-Comacchio, “Per ricevere il sacramento, il bambino dovrebbe saper distinguere il pane dall’ostia e questo, al momento, non è avvenuto”. Al contrario, per don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco, si è trattato di “un eccesso di razionalità”, aggiungendo “c’è una dimensione spirituale che va al di sopra di quella intellettiva: il bambino la percepisce anche se non può capirla”.

Già da tempo, la famiglia aveva affidato la crescita spirituale del bambino a don Zaghi, che si era procurato dvd e cartoni animati per fargli conoscere la fede e la dottrina, visto che non poteva venire a catechismo ogni settimana. Tuttavia, giovedì pomeriggio, poco prima della funzione, avrebbe informato i genitori di voler escludere il bambino dalla cerimonia.

Martina Bezzini

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