Vittime della crisi: operaio savonese si impicca a lavoro

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SAVONA, 6 Aprile – Aveva 52 anni, una moglie e due figli minorenni ancora da mantenere. Forse sono state tutte queste responsabilità a far sentire il peso della crisi lavorativa, che non ha risparmiato neppure questo operaio edile  di Quiliano, nel Savonese, e che oggi, intorno a mezzogiorno, lo ha spinto ad impiccarsi al gancio di un lampadario e a farla finita.

Secondo i colleghi – gli stessi che hanno trovato il suo corpo privo di vita – aveva problemi economici da qualche tempo, ed era sommerso di debiti, che non gli permettevano di vivere più in serenità, preoccupandosi soprattutto per il destino della propria famiglia e dei suoi figli di 15 e 17 anni. La moglie, di origini albanesi, contribuiva in modo saltuario all’economia della casa, trovando soltanto lavori stagionali in alberghi e ristoranti.

Sono subito accorsi nell’appartamento, al secondo piano della palazzina “Delle Palle” in Corso Italia, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Savona e i soccorsi del 118, che purtroppo non hanno potuto fare niente per salvarlo. Siamo di fronte all’ennesimo caso di suicidio da parte di artigiani e piccoli imprenditori italiani. Proprio questa mattina l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese ha reso ufficialmente noti i dati relativi ai suicidi compiuti in questi ultimi anni. Nel biennio che va dall’anno 2008 all’anno 2010 c’è stato un aumento del 24.3% in Italia di suicidi dovuti a motivi economici. Cifre allarmanti che fanno rabbrividire, che fanno purtroppo parte di una realtà ormai quotidiana.

Norma Pasi 

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