ROMA, 30 Marzo – Un primario di Firenze, Mario Dini, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Insieme al professor Dini, primario di chirurgia plastica e di ricostruzione estetica all’ospedale fiorentino di Careggi, nonché direttore presso la scuola di specializzazione all’Università di Firenze, sarebbero indagati altri sei medici e tre informatori scientifici. Le inchieste hanno avuto una prima svolta nell’inaspettato blitz nell’ambito dell’operazione “Narciso” della Guardia di Finanza, che ha emesso gli avvisi di garanzia e il provvedimento cautelare, determinato dal gip del tribunale Paola Belsito.
Le accuse rivolte al primario sarebbero di peculato, corruzione, concussione, falsità ideologica in atti pubblici e abuso d’ufficio. Nello specifico, Dini avrebbe favorito una società produttrice di protesi mammarie vendendo le stesse all’ospedale fiorentino. In cambio avrebbe ottenuto vantaggi come apparizioni in trasmissioni televisive, che gli avrebbero garantito una buona visibilità in ambito nazionale. Tra gli altri vantaggi, il primario avrebbe potuto svolgere corsi didattici e professionali ben remunerati.
Secondo la GdF, Dini, autorizzato alla libera professione, lavorava presso strutture private convenzionate di Firenze senza versare le quote destinate all’ospedale di Careggi e senza adempiere agli obblighi fiscali. Come se non bastasse, il primario si sarebbe servito anche di centri non convenzionati, dove operava clandestinamente. Avrebbe poi anche favorito l’ingresso di una dottoressa nella scuola di specializzazione. Nella lettera inviata al direttore generale dell’ospedale fiorentino, il primario dichiara di autosospendersi dalle attività istituzionali derivanti dalle sue qualifiche. Lo stesso si professa estraneo ai fatti ed è deciso a dimostrarlo all’autorità giudiziaria.
Vincenza Accardi