ROMA, 29 Marzo – Quote azionarie di importanti società italiane – Fiat, Fiat Industrial, Unicredit, Juventus, Eni e Finmeccanica – immobili, tra cui uno nella Capitale, un bosco di oltre 150 ettari sull’isola di Pantelleria (dove si ipotizza l’intenzione di costruire un villaggio turistico), vari conti correnti, una Harley Davidson e un altro motociclo.
Questa la lista di alcuni dei beni che il Nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma ha sequestrato, per un ammontare di 1 miliardo e 100 milioni di euro complessivi; tutti riconducibili all’ex rais libico Gheddafi e ai suoi collaboratori. Conti aperti anche presso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che, una volta esaminati dai finanzieri, si sono però rilevati in rosso per un migliaio di euro.
La richiesta giudiziaria è stata emanata dalla Corte Penale Internazionale de l’Aja e accolta prontamente dal Tribunale Penale di Roma, il cui consigliere, Domenico Massimo Miceli, ha firmato i provvedimenti di sequestro. La collaborazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del Consiglio dell’Unione Europea hanno perciò cercato di garantire un risarcimento alle vittime del regime di Gheddafi e della sua famiglia, chiedendo il congelamento di tutti i suoi beni fino ad oggi.
Norma Pasi