VENEZIA, 24 Marzo – La polizia di stato di Venezia, ha arrestato una banda di 5 uomini riconducibili alle rapine in villa avvenute nelle scorse settimane nel Veneto. I cinque banditi, due italiani – Corrado Di Giovanni, 50 anni e Massimo Di Giovanni, 31 – e 3 albanesi – Arapi Eduart Mastrangioli, 32, evaso lo scorso Dicembre da un carcere spagnolo, Eduard Lufi, 25, e suo cugino Ledjan Lugia, 23, sono stati bloccati dalla squadra mobile lagunare durante un blitz. La banda è stata intercettata e poi bloccata mentre si trovava all’interno di un auto, con i passa montagna, stringhette di plastica per legare i polsi ed una pistola semiautomatica contenente 8 cartucce calibro 7,65. Secondo le prime ricostruzioni l’obiettivo era il rapimento della figlia di un’industriale della zona di Meolo, in provincia di Venezia.
Secondo gli investigatori, il gruppo e responsabile di altri colpi in ville di industriali veneti, tra cui: la rapina del 16 Febbraio a Pramaggiore (VE), nella villa dell’imprenditore Graziano Zucchetto che rimase ferito da un colpo di pistola. Altre due rapine, in “programma” il 17 Marzo a Mansuè (treviso, e il 20 Marzo a Pasiano di Pordenone, andarono a monte, perché la polizia intercettando la banda, aveva messo sotto protezione gli obiettivi. Il basista della banda, era un italiano, rappresentante di vernici per mobili, che era strettamente legato agli imprenditori della provincia di Venezia, Treviso e Pordenone.
Prima di intervenire, la polizia ha messo sotto controllo le intercettazioni telefoniche e i movimenti dei sospettati, riconducibili ad un’associazione a delinquere Italo-albanese. Grazie a queste intercettazioni, gli agenti sono riusciti a prevenire i colpi mettendo in sicurezza le future vittime. Ma dopo aver intercettato il possibile sequestro di persona, è dovuta intervenire prontamente per evitare che il fatto sussistesse. Non essendo a conoscenza dell’obiettivo, gli agenti hanno prima pedinato i tre albanesi a bordo di un auto, bloccandoli a Meolo in fragranza di reato. Ora per i 5 indagati, è scattato lo stato d’arresto emesso dal pm di Venezia.
Stefano Roselli