GENOVA, 18 Marzo – Verità e giustizia. L’hanno chiesto a gran voce gli oltre 100 mila partecipanti alla XVII Giornata della memoria. Giovani, adulti, studenti, lavorava tori, ma anche politici e sindacalisti, una folla immensa che ha attraversato la città, da piazza della Vittoria al porto Antico, in maniera composta per testimoniare il dissenso contro le corruzioni mafiose e le infiltrazioni nelle grandi opere.
In testa al corteo, c’erano i familiari delle vittime di mafia, sostenuti dall’associazione Libera. Tra questi Rosanna Scopelliti, la figlia del giudice Antonino Scopelliti, trucidato a Piale, una frazione di Villa S.Giovanni (RC), mentre era rientrato in Calabria per una breve vacanza e era senza scorta. Una vicenda che attende ancora un epilogo, visto che non si conoscono ancora i nomi dei mandanti dell’omicidio del giudice Scopelliti.
Sono oltre 900, i nomi di vittime della mafia, uccisi per sbaglio o perché nel mirino della mafia. I loro nomi sono stati letti all’arrivo a porto Antico. Alla manifestazione hanno aderito anche i no Tav, per evidenziare l’interesse della mafia nelle grandi opere. “Siamo qui per dire che una parte dell’Italia sta dalla parte della democrazia, della giustizia e della ricerca della verità – ha dichiarato dal palco don Luigi Ciotti, presidente di Libera”.
Daniela Gangemi