Riforma del lavoro: verso la chiusura della trattativa, ma i sindacati frenano

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ROMA, 17 Marzo – La settimana prossima la riforma del mercato del lavoro sarà conclusa. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti nel corso di una conferenza stampa con il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, a margine del convegno “Cambia Italia” organizzato da Confindustria. “La prossima settimana – ha  detto Monti – vedrà due momenti molto importanti: la conclusione del negoziato sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali e la conversione in legge del decreto sulle liberalizzazioni. Sono riforme strutturali molto importanti per l’Italia – ha aggiunto – per la crescita e l’occupazione, in cui sono stati tenuti ben presenti criteri e riferimenti formulati dalla Commissione europea.”

Il premier annuncia la volontà di chiudere la partita della riforma del lavoro in tempi brevi, includendo nella trattativa quella riformulazione dell’articolo 18 tanto osteggiata dai sindacati. Cruciale per il raggiungimento dell’accordo, sarà l’atteso incontro di martedì prossimo tra il governo e le parti sociali a Palazzo Chigi. “Credo che in questi giorni avrò bisogno di chiamare ancora le forze sociali a uno spirito di coesione. Se veramente teniamo al futuro e crediamo gli uni degli altri, allora bisogna cedere qualcosa rispetto al legittimo interesse di parte” è l’appello rivolto da Monti alle parti sociali, in particolare ai sindacati. Ma l’ottimismo del premier viene subito gelato dalle dichiarazioni dei segretari di Cgil, Cisl e Uil che esprimono una forte perplessità nei riguardi della trattativa.

Sul tema dell’articolo 18 “tutte le soluzioni” prospettate dal governo appaiono “lontane da ogni possibile ipotesi di un accordo”, taglia corto la leader della Cgil, Susanna Camusso. “Fondare tutto sul tema dell’articolo 18 significa far passare l’idea che l’unico problema sia quello di licenziare. Trovo un po’ insopportabile che ogni volta che si apre questa discussione il tema sia se la Cgil vuole o non vuole fare questo accordo”, aggiunge la Camusso nel suo intervento al convegno del centro studi di Confindustria a Milano. Ma segnali più concilianti non arrivano neppure dalle parole degli altri due leader sindacali, con cui il presidente del Consiglio ha avuto un incontro informale in mattinata, a margine dell’iniziativa. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni si è detto preoccupato per “il gioco di opposti estremisti” emerso dagli incontri di questa mattina con il premier. “Voglio denunciare qui chi gioca al massacro – ha concluso Bonanni, rivolgendosi indirettamente alla Cgil – perché vuole che il governo decida e naturalmente il governo deciderà nel peggiore dei modi come ha fatto con le pensioni”. “Non scommetterei soldi sull’accordo. Non ci sono allo stato attuale soluzioni condivise, il punto fondamentale è l’articolo 18” è invece il commento del leader della Uil, Luigi Angeletti. Sulla riforma del lavoro, frena anche il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia: se la riforma “sarà un compromesso al ribasso, meglio non farla, o quanto meno non avrà la firma di Confindustria”.

Ma Monti non si lascia intimidire e ribadisce le sue intenzioni in vista del vertice di martedì. Intanto, parole di apprezzamento sulle riforme avviate dal governo arrivano dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso: “L’Italia ha avviato una notevole riforma del mercato del lavoro, volta a rilanciare la prosperità e la crescita del Paese. Questo pacchetto di misure è fondamentale, speriamo di vederne presto i contenuti.”

Francesca Garreffa

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