TORINO, 16 Marzo – Erano poveri, ma la villa in Sardegna non gli mancava. 65 “falsi poveri” sono stati denunciati per falsità ideologica finalizzata alla truffa e all’indebita percezione di contributi pubblici dalla Guardia di Finanza. L’operazione è scattata in provincia di Torino: i denunciati possedevano ville in Sardegna e in altre località balneari italiane, ma per i Comuni di residenza erano nullatenenti, tanto che avevano ottenuto la riduzione delle tasse scolastiche, l’accesso alla mensa scolastica per i figli e gli assegni di maternità.
Storie dell’Italia furbetta che per fortuna vengono scoperte: le Fiamme Gialle hanno individuato questi “nullatenenti” incrociando i dati contenuti nelle false autocertificazioni con le banche dati in possesso della GdF e altre informazioni reperite durante operazioni di controllo e sopralluoghi.
Secondo quanto affermato dagli indagati, essi avrebbero “dimenticato” di dichiarare nelle autocertificazioni i redditi di lavoro che percepivano (alcuni di loro erano dipendenti pubblici) o il fatto che possedevano degli immobili dal valore di varie decine di migliaia di euro. In questo modo riuscivano ad ottenere dei benefici di cui non avrebbero potuto godere. Le denunce riguardano i territori delle Valli del Lanzo, del Canavese e del Ciriacese, le cui amministrazioni comunali e uffici Inps hanno permesso di denunciare anche altre persone per fatti analoghi.
Il caso che ha creato più scalpore riguarda una donna di San Maurizio, che si era “dimenticata” di dichiarare nell’autocertificazione di possedere ben quattro immobili in Sardegna. E ancora, l’impiegata che non ha dichiarato di avere un patrimonio di conti correnti, investimenti e assicurazioni che raggiungevano i 200 mila euro. Sta di fatto che la Guardia di Finanza ha potuto constatare che, in totale, ci sono state omissioni con l’obiettivo di avere prestazioni sociali agevolate per circa 1 milione di euro.
Augusto D’Amante