MILANO, 15 Marzo – Lo scandalo tangenti continua a sconvolgere il Pirellone, sede della Regione Lombardia a Milano. Dopo l’iscrizione al registro degli indagati del presidente del consiglio Davide Boni (Lega Nord), ad essere indagato, ora, è il consigliere Pdl Angelo Giammario. La Procura di Milano, infatti, indaga Giammario con le ipotesi di corruzione e finanziamento illecito dei partiti.
Questa mattina sono stati perquisiti gli uffici del consigliere in Regione e secondo il decreto della Procura, Giammario avrebbe messo in tasca una tangente da 10 mila euro. Secondo la Procura, inoltre, ci sarebbe stata anche una promessa di una tangente di 30 mila euro per una serie di appalti in Brianza sul verde punto. In questa vicenda risultano indagate anche altre quattro persone. L’indagine, coordinata dal procuratore Alfredo Robledo, non sembra essere legata a quella che vede indagati Boni e l’ex assessore Cristiani e ruota attorno ad una serie di appalti relativi alla manutenzione del verde pubblico in alcuni comuni della Lombardia.
Giammario nel pomeriggio ha presentato al presidente della Regione le sue “irrevocabili” dimissioni. “Un avviso di garanzia non è una condanna”, è quanto afferma il presidente Roberto Formigoni, che si limita a non commentare l’accaduto. Consigliere regionale dal 2005, Giammario, originario della provincia di Bari, ricopre il ruolo di vicepresidente della commissione Ambiente della Regione Lombardia e dal 2006 è rappresentante della Regione presso il Consiglio d’Amministrazione dell’Università Bocconi.
Augusto D’Amante
Fonte Immagine: leggo.it