REGGIO CALABRIA, 13 Marzo – Sono 17 le persone arrestate stamani dai carabinieri del Ros e dal Comando Provinciale di Reggio Calabria. Il 18esimo fermo è stato emesso nei confronti di Domenico Condello, 56 anni, latitante dal 1990, cugino di Pasquale Condello detto “il supremo”, arrestato nel febbraio del 2008, dopo 11 anni di latitanza e con una condanna all’ergastolo da scontare.
Tra i fermati ci sono sei donne e otto familiari del latitante Domenico Condello, affiliati alla cosca operante a Reggio Calabria. Tra questi la moglie, le due sorelle e gli zii del boss. L’accusa per tutti è di associazione mafiosa, procurata inosservanza della pena, favoreggiamento personale e intestazione fittizia di beni, aggravata dalle
modalità mafiose. Le donne, in particolare, secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo determinante nel favorire la latitanza di Condello, e nell’intestazione fittizia dei beni.
I provvedimenti di fermo dell’operazione denominata “Lancio, sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia, che costituisce la prosecuzione dell’operazione “Reggio – Nord” , condotta dai carabinieri il 5 ottobre 2011, nel corso della quale furono individuati diversi interessi economici della cosca, tra cui il villaggio – discoteca “Limoneto”, struttura che secondo l’accusa anche se intestata ad altri soggetti era riconducibile allo stesso Condello.
Fondamentale per lo sviluppo delle indagini è stato l’apporto dei carabinieri del Ris di Messina. Gli accertamenti tecnici e le comparazioni su reperti biologici hanno portato all’individuazione di importanti indizi. Domenico Condello, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità, era favorito nella sua latitanza dai propri familiari fermati stamani dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
Daniela Gangemi