TERAMO, 12 Marzo – Il giudice di Teramo Marina Tommolini ammette il rito abbreviato accogliendo la richiesta della difesa di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea. Questa la decisione presa dal gup al termine dell’udienza durata meno di 2 ore.
Subito dopo Parolisi è stato fatto uscire da una porta secondaria per evitare il contatto con i giornalisti ed è stato riportato in carcere. Uscendo dall’aula nessuna dichiarazione rilasciata da parte dei legali mentre il procuratore capo, Gabriele Ferretti – presente con i pm Greta Aloisi e Davide Rosati – si è limitato a dire che “il gup ha rivolto un invito a smitizzare la vicenda”. Duro invece il commento del padre di Melania: “Salvatore è un vigliacco, non ha avuto né il coraggio di guardarmi in faccia né di parlare”. “Ormai per me è finito – ha aggiunto – in tutto il tempo che è stato qui dentro era seduto dandoci le spalle e non ha avuto il coraggio di girarsi. E’ un vigliacco”.
I legali del caporalmaggiore, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, fin dal momento in cui hanno depositato la richiesta di rito abbreviato condizionato, hanno dichiarato di non volere uno sconto di pena, che Parolisi avrebbe in caso di condanna con rito abbreviato, ma di volere “solo l’accertamento della verità” e che per ottenerla avrebbero imboccato anche la strada del rito ordinario davanti a una Corte d’Assise.
Ma ora il rito abbreviato è stato accolto, condizionato però ad una nuova perizia medico legale su dinamica e morte di Melania Rea e all’escussione di due testimoni. La prossima udienza è stata fissata per il 30 marzo. In quell’occasione verrà conferito l’incarico ai due periti che dovranno effettuare una nuova perizia medico-legale, come richiesto dai legali dell’imputato. Nella stessa udienza verranno sentiti anche tre testimoni.
Marzia Fanciulli