TORINO, 9 Marzo – Sette persone sono state arrestate dal comando provinciale dei carabinieri, ritenute responsabili con diverse accuse, di aver progettato, organizzato e tentato l’omicidio di Sylvester Cerriku, un ragazzo albanese di 31 anni, il 2 settembre 2011 a Oulx in provincia di Torino. Avvicinatosi ad un parcheggio, l’uomo è stato investito da un vettura in velocità e poi quasi ammazzato da un colpo di pistola alla testa, sparato a bruciapelo. Nonostante il colpo d’arma da fuoco, l’uomo è riuscito a rimanere in vita, riportando danni gravi e permanenti al cervello.
Dopo varie indagini, gli inquirenti sono riusciti ad individuare come mandanti del delitto, alcuni parenti della moglie di Cerriku, più precisamente gli zii, arrestati e che da sempre avevano ritenuto responsabile l’uomo del gesto estremo compiuto dalla loro nipote.Ci sono voluti mesi di indagini approfondite prima di riuscire ad individuare le sette persone coinvolte nel tentato omicidio del ragazzo albanese. Cinque di loro, erano sicari assoldati dai due zii della donna per portare a termine l’omicidio. Intorno alle 7,30 del 2 settembre nei pressi della Statale del Monginevro a Oulx, fu ritrovato il corpo agonizzante di Cerriku, grazie ad un automobilista di passaggio che subito ha avvisato le autorità. Si parla di una Mercedes di colore bianco, macchina individuata dalle telecamere di videosorveglianza di un centro commerciale nelle vicinanze, che hanno ripreso il momento dell’incidente premeditato, di cui però era impossibile leggere la targa. Gli investigatori in seguito, hanno scoperto che Lidia, moglie di Cerriku, si era tolta la vita il 3 settembre 2009 e che i parenti da allora, hanno accusato l’uomo d’esserne stato la causa.
Valeria Racano