PIACENZA, 6 Marzo – “Rischia la vita, perché il nord lo farà fuori”. È solo l’ultima provocazione in ordine di tempo del Senatur Umberto Bossi che ieri parlando in una manifestazione a Piacenza così si è espresso sul Presidente del Consiglio Mario Monti. Con queste parole il leader della Lega ha risposto a chi gli chiedeva se il Premier durerà anche dopo il 2013 sostenuto da Berlusconi e ha lasciato ancora una volta capire che non vede di buon occhio Monti e il suo governo tecnico.
Le sue parole non sono certo passate inosservate tanto che Umberto Bossi ha poi cercato di aggiustare il tiro. “Ho minacciato di morte Monti? È Monti che minaccia di morte noi… Ho detto che Monti nella testa dei padani non è ben visto perché ci porta la povertà e poi anche la mafia. I giornalisti travisano, non si smentiscono mai quelle teste di legno”.
Nonostante sia poi ritornato sulle sue parole, la frase del leghista ha suscitato in vari esponenti politici commenti che lasciano trasparire indignazione e allo stesso tempo ironia. Pierferdinando Casini su Twitter ha scritto: “Dopo le minacce di stasera a Monti bisogna veramente consigliare a Bossi un piccolo periodo di riposo!». Per Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell’Idv «Bossi parla come un terrorista”. Vendola, leader di Sel, parla di “un linguaggio inaccettabile in un consesso civile. Bisogna smetterla di considerare folklore l’uso di un linguaggio violento e intollerante da parte del leader leghista”.
Anche il ministro dell’Interno Anna Maria Cancelliere si è espressa in merito. “Chi svolge funzioni pubbliche dovrebbe fare un uso saggio del linguaggio e non istigare a comportamenti eversivi. Certe parole irresponsabili generano inutili conflitti e rischiano di accendere gli animi in un momento in cui il Paese ha bisogno di trovare compattezza e unità per superare l`attuale, difficile, situazione”.
Mariella Laurenza