TARANTO, 2 Marzo – Il primo novembre del 1981 realizzò un 13 al Totocalcio da poco più di un miliardo di lire, ma non ha mai potuto incassare quella somma di denaro che avrebbe potuto cambiargli la vita, in quanto la titolare della ricevitoria in cui fu eseguita la giocata smarrì la matrice della schedina.
Oggi, a distanza di oltre 30 anni e dopo un’infinita serie di processi, lo scommettitore, Martino Scialpi, di 59 anni, di Martina Franca si è visto riconoscere dal Tribunale civile di Roma il diritto a riscuotere quella famosa vincita. Il giudice Alfredo Matteo Sacco, ha disposto un’ingiunzione di pagamento di due milioni e 344mila euro nei confronti del Coni, il quale, dovrà adempiere all’ordinanza che diventa immediatamente esecutiva. Il giudice ha respinto, inoltre, tutte le eccezioni dei legali del Coni.
“Finalmente uno spiraglio di luce dopo 30 anni di battaglie giudiziarie – dice Scialpi, commerciante ambulante – il Coni ora provveda all’adempimento spontaneo del pagamento. Non aspetti i precetti da parte dell’autorità giudiziaria e riconosca di aver sbagliato.L’uomo, però, non riesce ancora a gioire: “Finché non vedrò corrisposta questa somma di denaro, finché non vedrò che i soldi sono stati accreditati in banca, non potrò dire che la giustizia ha finalmente fatto il suo corso”.
Luca Martano