NAPOLI, 1 Marzo – La Guardia di Finanza di Napoli sta eseguendo 30 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone titolari di pensioni d’invalidità senza averne diritto. Dal 2004 ad oggi i falsi invalidi hanno truffato l’Inps per oltre 4 milioni. Oltre ai 30 arrestati, nell’indagine coordinata dalla procura di Napoli sono indagate altre 47persone a cui l’Inps ha già revocato o sospeso la pensione d’invalidità e l’indennità d’accompagnamento. Nei confronti dei 77 indagati, inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo di auto, moto, immobili, conti correnti e cassette di sicurezza, per un importo complessivo di 4 milioni, corrispondente a quanto truffato all’Inps dal 2004 ad oggi. Il valore dei 33 automezzi, 24 motocicli e 34 immobili sequestrati, intestati ai 77 falsi invalidi, ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro, cui deve aggiungersi quanto sequestrato presso 14 istituti di credito.
In particolare, fanno sapere gli inquirenti, le indagini sono state rivolte a vagliare la regolarità delle pensioni erogate a persone residenti nell’ambito della prima municipalità del comune di Napoli. Le indagini hanno permesso di smascherare “un organizzato sodalizio criminale, composto anche da diversi pubblici ufficiali impiegati presso gli uffici del Comune di Napoli, dedito alla produzione e falsificazione della documentazione sanitaria necessaria per l’indebita erogazione delle pensioni”. “Gli accertamenti – fanno ancora sapere gli inquirenti – eseguiti presso taluni distretti sanitari dell’Asl di Napoli 1 e la Prima municipalità del Comune di Napoli hanno, invece, fatto emergere che tutte le 77 persone oggi colpite da misura cautelare non hanno mai presentato la prevista domanda di riconoscimento dello stato di invalidità, né sono state sottoposte alla visita medica da parte della commissione invalidi civili. Tuttavia – sottolineano gli investigatori – grazie al ‘servizio illecito’ offerto dall’organizzazione criminale, i cui elementi di spicco erano già stati arrestati in precedenza, per ognuno dei falsi invalidi veniva creata dal nulla una pratica per l’ottenimento dell’indebita pensione utilizzando verbali sanitari falsi, tutti ritrovati dagli investigatori agli atti dell’ufficio invalidi civili della Prima municipalità”.
Valentina Ferrari