Continua a riscuotere la sua pensione del padre morto da 6 anni, denunciato

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VERONA, 28 Febbraio – E’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Verona, un’altra truffa ai danni dello stato. A farne le spese, questa volta, è stato l’Inpdap. Un uomo di 56 anni, infatti, riscuoteva in tutta tranquillità la pensione del padre morto nel 2006. Si calcola che, in sei anni di retribuzioni non dovute, la frode ai danni della spesa previdenziale pubblica sia di circa 60mila euro.

L’uomo, T.F., è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Verona per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Residente a Colognola ai Colli, un paese in provincia di Verona, aveva pensato bene di godersi la pensione del padre vivendo a Malcesine, dove il genitore aveva lavorato come dipendente comunale. Nell’ufficio postale della locale frazione di Cassone, ogni mese prelevava il vitalizio accreditato su un conto corrente cointestato che anni fa aveva aperto assieme al padre.

Le indagini sono partite da una “analisi di rischio” avviata a livello centrale dalla Guardia di finanza che ha consentito di individuare alcune posizioni pensionistiche Inpdap intestate a soggetti deceduti, tra cui quella del pensionato di Malcesine. I militari, al termine degli accertamenti, hanno messo in evidenza il meccanismo dell’illecita percezione del trattamento pensionistico ed hanno quindi denunciato l’uomo, sequestrando anche il conto corrente postale sul quale veniva accreditata la pensione.

Luca Martano

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