ROMA, 24 Febbraio – E’ arrivato il prima via libera dalla commissione Giustizia della Camera dopo lo scorso 22 febbraio, quando aveva votato gli ultimi emendamenti e il testo, che aspettava solo di essere vagliato in aula. Lo chiamano divorzio breve, e potrebbe definirsi il primo passo verso una legislazione più adatta agli standard europei.
Il testo permette una notevole riduzione del tempo che oggi occorre aspettare prima di potersi dichiarare ufficialmente divorziati ed in più, un definitivo scioglimento della comunione tra marito e moglie quando il giudice autorizza in tribunale la coppia in questione a vivere separatamente. Preoccupazioni e disaccordi provenienti da Lega e Radicali, su tutti i fronti agli emendamenti I “lùmbard” infatti, hanno presentato contrarietà riguardo l’abbreviazione del divorzio, presentando correzioni che in pratica annullerebbero tutte le modifiche fatte alla proposta, mentre i Radicali hanno chiesto il divorzio lampo per eliminare anche l’anno di separazione antecedente il divorzio.
Paola Binetti (Udc), aveva proposto un emendamento successivamente respinto: proponeva di mantenere a tre anni il tempo di separazione definitiva in caso di figli piccoli. Il relatore Maurizio Paniz (Pdl), e la capogruppo Pd in commissione Donatella Ferranti, hanno dimostrato grande soddisfazione sulle modifiche che la normativa porterebbe in tema di divorzio. L’Istat ci racconta che più di un matrimonio su quattro oggi finisce male, dati che riportano che in media ci si lascia dopo 18 anni e a tutte le età. “Lo ritengo un provvedimento di civiltà giuridica e mi è piaciuto vedere i gruppi, che anche con diverse posizioni, concordavano sulla necessità di ridurre i tempi”, afferma la presidente Giulia Bongiorno e conclude aggiungendo che “l’auspicio è che ora si vada in Aula”.
DIVORZIO BREVE: VEDIAMO DI COSA SI TRATTA
Valeria Racano