ROMA, 23 Febbraio – Continua senza sosta il lavoro della Guardia di Finanza nel sequestrare beni riconducibili ad azioni camorristiche o mafiose. A farne le spese, questa volta, sono stati i fratelli Giuliano, Michele e Luigi Ascione, imprenditori di Formia molto vicini al clan camorristico Mallardo, il quale è egemone nell’area di Giugliano in Campania ed ha importanti ramificazioni nel basso Lazio. Gli Ascione erano già stati destinatari, lo scorso 15 dicembre, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di ingenti sequestri disposti dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano, per i reati di associazione a delinquere di stampo camorristico e di intestazione fittizia di beni aggravata dalle modalità mafiose.
Fra i beni sequestrati, oltre ad un’imbarcazione da diporto ed altri 41 immobili di grande valore (6 terreni e 35 fabbricati) ubicati in provincia di Latina e di Napoli, sono stati rinvenuti presso diversi istituti di credito svariati conti bancari, sui quali erano depositati circa 6 milioni di euro. Si è arrivati così ad un patrimonio di 25 milioni di euro che, unito a quello già oggetto del provvedimento di sequestro eseguito proprio il 15 dicembre scorso, non ha trovato alcuna giustificazione negli esigui redditi dichiarati dagli Ascione e dalle loro società.
Quest’ulteriore attività si colloca nell’ambito di una più ampia azione di contrasto che da tempo la DDA di Napoli, con gli investigatori del Gico del nucleo privato di Roma sta perseguendo nei confronti del clan dei Mallardo.
Luca Martano