REGGIO CALABRIA, 23 Febbraio – La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha sequestrato a Santo Crucitti, imprenditore edile, beni per il valore di circa 12 milioni di euro. L’uomo è accusato di essere il capo dell’omonima cosca attiva nel territorio di Condera e Pietrastorta, nei pressi di Reggio Calabria.
Con decreto del tribunale del capoluogo calabrese datato 5 novembre 1997, l’imprenditore era già stato sottoposto a due anni di sorveglianza speciale per turbative di gare d’appalto. Le accuse contestate all’imprenditore, poi rivelatesi fondate grazie a delle operazioni investigative denominate “Pietrasanta” e “Raccordo”, sono state quelle di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni, aggravata dall’aver agito con metodo mafioso.
Per quanto riguarda l’aspetto patrimoniale, è stata anche accertata una cospicua sproporzione tra i redditi dichiarati dal Crucitti ed il patrimonio posseduto. E’ quindi scattato il provvedimento di sequestro, che ha riguardato il capitale e quote delle società intestate o riconducibili all’imprenditore, un appartamento a Reggio Calabria di circa 180 metri quadrati, fabbricati e locali per esercizi sportivi con fini di lucro, una autorimessa ed infine disponibilità finanziarie in corso di quantificazione. Il valore dei beni sottoposti a sequestro è, appunto, di circa 12 milioni di euro.
Luca Martano