ROMA, 21 Febbraio – Per timore di possibili disordini provocati dal movimento No Tav sono state annullate a Milano le due presentazioni del libro Assalto alla Giustizia, scritto dal procuratore della Repubblica di Torino, Giancarlo Caselli. Gli appuntamenti erano in programma ieri alle 18 alla Feltrinelli Duomo di Milano e alle 21 a Cormano. L’annullamento è stato comunicato dalla casa editrice Melampo, che ha curato la pubblicazione del libro.
“La decisione – si legge nella nota di Melampo – è stata dettata, a tutela di tutti, dalla consapevolezza che si sarebbe potuto mettere facilmente in seria difficoltà sia il luogo dove le presentazioni si sarebbero svolte, sia il pubblico e i relatori”. Fra i relatori era prevista la partecipazione del sostituto procuratore milanese Armando Spataro e del presidente onorario di Libera, Nando dalla Chiesa. “Nel corso dei giorni precedenti – comunica l’associazione Libera in un comunicato – si sono moltiplicati i segnali d’insofferenza e di contestazione all’indirizzo del procuratore di Torino come presunta risposta agli arresti di alcuni componenti del movimento No Tav. Ovviamente non possiamo entrare nel merito dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria e, pur rispettando la legittimità della critica, di ogni critica, condanniamo fermamente le modalità antidemocratiche che ultimamente hanno assunto le condotte di contestazione dell’operato del procuratore Caselli”.
Su sito del movimento No Tav si legge: “A Milano sarà presente Giancarlo Caselli, il magistrato direttamente responsabile degli arresti dei nostri compagni e amici No Tav. Andiamo a esprimergli il nostro punto di vista a proposito di assalti e di giustizia”. Il comunicato è firmato No Tav sparsi e itineranti. “Ormai non ci sono più solo le minacce e gli insulti, ma scritte sui muri che trasudano odio. A Torino e in altre città sono preso di mira sistematicamente, vogliono impedirmi di parlare e questo non è degno di un Paese civile” denuncia il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli. “Non voglio offrire occasioni di pubblicità a chi vuole imporre il silenzio – spiega la sua decisione Caselli – Figuriamoci se voglio darla vinta ai violenti: è solo il sintomo che viviamo in un Paese che sta cambiando in modo pericoloso. Qui – sottolinea – non c’entra il dissenso, siamo molto al di fuori della legittima divergenza di opinioni. Fatte le debite proporzioni – premette Caselli – questi episodi mi ricordano i familiari dei camorristi che circondando le auto delle forze dell’ordine per impedire gli arresti dei loro congiunti”. Per quanto riguarda gli arresti di esponenti No Tav ordinati dalla procura torinese, per Caselli: ”Sostenere che la nostra inchiesta criminalizza il movimento è come dire che chi persegue uno stupro criminalizza il sesso: la protesta e la violenza sono due cose diverse, esattamente come il sesso e lo stupro”.
Valentina Ferrari
Fonte Immagine: repubblica.it