ROMA, 18 Febbraio – Si infittisce il giallo attorno al naufragio della Costa Concordia: infatti sarebbero state trovate tracce di cocaina sui capelli del Comandante Francesco Schettino, anche se la perizia tossicologica aveva escluso l’ipotesi di assunzione di sostanze stupefacenti la notte del naufragio al Giglio. Tuttavia la notizia, non ancora ufficiale, non è stata confermata dalla Procura di Grosseto, che attende la relazione formale svolta dall’Università Cattolica di Roma.
Intanto il Codacons ha inviato alla stessa Procura un’istanza di richiesta per nuovi accertamenti, ed in particolare un ulteriore prelievo di urine al Comandante Schettino al fine di “effettuare una verifica del Dna e confrontarle con quelle precedentemente prelevate e oggetto di indagine, così da fugare ogni dubbio circa la provenienza del campione analizzato”. Infatti il Codacons, che ha partecipato alla perizia tossicologica con i propri consulenti, ha confermato “la presenza di cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva, ma totale assenza di metaboliti della cocaina nei capelli dello stesso Schettino”. “Le analisi – aggiunge però il Codacons – accertano anche l’assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l’assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente, dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici”. Anche il consulente Settimio Grimaldi, che ha assistito alla perizia con l’avvocato Giuliano Leuzzi, ritiene ci siano delle incongruenze nei risultati ottenuti, che risultano pertanto inattendibili, anche «a causa del cattivo stato di conservazione dei reperti», e ritiene necessarie nuove e approfondite indagini.
Chiara Cavaterra