ROMA, 18 Febbraio – I carabinieri del Ros stanno eseguendo otto misure cautelari, in carcere e ai domiciliari, emesse dal gip di Potenza, nei confronti di altrettante persone in Basilicata, Lazio, Piemonte e Lombardia. Le accuse vanno all’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita e introduzione nello Stato di carte di pubblico credito false, delitti conto la fede pubblica e altri reati minori, con l’aggravante della transnazionalità del delitto , che è stato compiuto in diversi Stati.
Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati titoli falsi di valore ingentissimo. La maggior parte erano custoditi a Zurigo, in una società di sicurezza: si tratta di 5.973 falsi bond della Federal Reserve Bank di Chicago, ognuno da un miliardo per un totale di 6mila miliardi di dollari. I titoli di credito erano utilizzati come garanzia per avere altre linee di credito, attraverso intermediari finanziari L’organizzazione era attiva in diversi Stati. Le indagini sono scattate al termine dell’operazione ‘Nibbio’ su un clan mafioso potentino nei confronti di esponenti del clan Martorano. Da queste attività l’attenzione si era concentrata su alcune persone, che dimostravano grande disponibilità di denaro e titoli. Da qui è stato scoperto un gruppo di persone, suddiviso in quattro sottogruppi, distribuiti appunto in Basilicata, Lazio, Piemonte e Lombardia e un quinto in Grecia, che avevano disponibilità di titoli di credito di valore ingentissimo, che venivano dati a garanzia per avere altre linee di credito, attraverso intermediari finanziari.
Il primo sequestro, due assegni della banca Hsbc di Londra del valore di 200mila sterline è stato effettuato nel 2010. Poi a casa di due indagati sono stati trovati i primi 4 falsi bond, con data emissione del 1934, della Federal Reserve Bank di Chicago: ognuno valeva 500 milioni di dollari. Ad occuparsi della cosa sarebbe stato Francesco Travaini, una delle persone arrestate nel corso dell’operazione “Vulcanica”. L’uomo, avrebbe preso contatti con alcune “non ben individuate autorità Usa”. A fare da intermediario un avvocato lombardo, ma l’affare non si è mai concretizzato. “E’ possibile ipotizzare che ci siano ancora dei bond di questo tipo nascosti in qualche istituto di credito internazionale”, ha detto il procuratore capo di Potenza, Giovanni Colangelo. Gli investigatori sono convinti che vi siano anche altre persone appartenenti all’organizzazione che ha una dimensione “sovranazionale”. I titoli sarebbero passati attraverso paesi del Medioriente, la Grecia, la Germania. “Stiamo ancora lavorando – ha aggiunto Colangelo – per chiarire molti aspetti ancora oscuri. Sullo sfondo c’è sicuramente una rete internazionale, con persone coinvolte in molti paesi, anche europei. L’organizzazione ha tentato di piazzare i bond fino a poche settimane fa. Una cosa è chiara – ha concluso Colangelo – un’operazione di questo tipo ha dei costi altissimi e quindi non può essere organizzata da manovalanza.
In carcere sono finiti Rocco Menzella, 69 anni, ex sindaco di Montescaglioso (Matera), Sebastiano Nota, 73 anni di Carmagnola (Torino), Francesco Travaini, 61 anni, di Codogno (Lodi), Bruno Casciani, di 68 anni, di Roma e Salvatore Incandela, 60 anni, di Trapani. Arresti domiciliari, invece, per Simeone Ghiglia, 71 anni, di Mondovì (Cuneo), Claudio Mangogna, 62 anni, di Roma, e Adriano Perin.
Valentina Ferrari