ROMA, 14 Febbraio – Papa Ratzinger pensa alle dimissioni. Questo il giudizio di Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo Emerito di Ivrea, espresso ieri al programma di Radio2 ‘”Un Giorno da Pecora”. Il Monsignore non crede che esista un complotto per uccidere Papa Ratzinger: “No, non credo. Fosse stato il Papa precedente lo capirei, ma questo Papa qui mi sembra così mite, religioso. Non troverei i motivi per attentarlo”.
Bettazzi ha una sua teoria: “Penso sia un sistema per preparare l’eventualità delle dimissioni. Per preparare questo choc, perché le dimissioni di un Papa sarebbero un choc, cominciano a buttare lì la cosa del complotto”. Alla domanda se Ratzinger ha davvero intenzione di dimettersi? Il Monsignor Bettazzi afferma: “Io credo di sì, anche se l’hanno smentito. Un vecchio cardinale, però, mi diceva sempre: se il Vaticano smentisce vuol dire che è vero. Io penso che lui si senta molto stanco, basta vederlo, è uno abituato agli studi”, spiega Bettazzi. “E di fronte ai problemi che ci sono, forse anche di fronte alle tensioni che ci sono all’interno della Curia, potrebbe pensare che di queste cose se ne occuperà il nuovo Papa”, conclude Monsignor Bettazzi.
Sulla vicenda del presunto complotto contro il Papa è intervenuto il portavoce vaticano, padre Lombardi: “E’ una storia che non merita di essere presa sul serio”, ha spiegato. Una lunga risposta alle indiscrezioni che hanno coinvolto il Vaticano a colpi di documenti riservati finiti sui giornali. “Un’informazione seria – afferma padre Lombardi nella nota diffusa dalla Radio Vaticana – dovrebbe saper distinguere le questioni e capirne il significato differente. E’ ovvio che le attività economiche del Governatorato devono essere gestite saggiamente e con rigore; è chiaro che le attività finanziarie devono inserirsi correttamente nelle norme internazionali contro il riciclaggio”. “Queste sono evidentemente le indicazioni del Papa. Mentre è evidente che la storia del complotto contro il Papa, come ho detto da subito, è una farneticazione, una follia, e non merita di essere presa sul serio”. “Oggi dobbiamo tenere tutti i nervi saldi perché nessuno si può stupire di nulla. L’amministrazione americana ha avuto Wikileaks, il Vaticano ha ora i suoi leaks, le sue fughe di documenti che tendono a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa. Quindi, calma e sangue freddo e molto uso della ragione, cosa che non tutti i media tendono a fare. Si tratta di documenti di natura e peso diversi, nati in tempi e situazioni diverse: altro sono le discussioni sulla migliore gestione economica di una istituzione con molte attività materiali come il Governatorato; altro sono appunti su questioni giuridiche e normative in corso di discussione e su cui è normale che esistano opinioni diverse; altro sono memoriali farneticanti che nessuna persona con la testa sul collo ha considerato seri, come quello recente sul complotto contro la vita del Papa. Ma tant’è, mettere tutto insieme giova a creare confusione”.
Valentina Ferrari