Quirinale virtuoso, risparmi per 60 milioni di euro

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ROMA, 13 Febbraio – Il clima di austerity imposto dalla crisi si fa sentire nel nostro Paese ogni giorno di più, e a farne le spese non sono soltanto i cittadini. Ma se le istituzioni, chiamate a dare un contributo per contenere i costi della politica, hanno finora adottato soltanto misure irrisorie e insufficienti, a dare il buon esempio ci pensa per fortuna il Quirinale, mettendo in atto una serie di misure per non gravare eccessivamente sulle casse dello Stato.

La Presidenza della Repubblica ha infatti reso noto, in un comunicato online pubblicato sul sito del Colle, il bilancio di previsione per il 2012. Si apprende così che le spese a carico dello Stato per il funzionamento del Quirinale non sono cambiate rispetto al 2008. Il fondo di dotazione, che ammonta a 228 milioni di euro, non ha subito variazioni rispetto a tre anni fa, a fronte di un’inflazione che ha raggiunto la misura dell’8,4%. Non solo. Tale dotazione viene confermata anche per il 2013 nel bilancio pluriennale 2012-2014.

Come si spiegano questi risultati che fanno della Presidenza della Repubblica la più virtuosa tra le istituzioni? Le motivazioni si possono ricercare in una serie di interventi in più direzioni. In particolare, nei “provvedimenti di riforma dell’ordinamento interno e di riorganizzazione amministrativa adottati dall’inizio del settennato”, si legge nel comunicato del Quirinale. Tra le misure che hanno reso possibile il contenimento delle spese, spiega ancora la nota, spiccano il blocco del turn over per il personale di ruolo, la progressiva riduzione del personale distaccato, comandato e a contratto, l’introduzione del regime pensionistico contributivo, il blocco degli stipendi e delle pensioni al livello del 2008 fino al 2013, la soppressione di alcune indennità, la revisione di tutti i comparti della spesa per beni e servizi. E ancora, la riforma delle pensioni di anzianità, la cui disciplina è stata allineata ai principi dell’ordinamento generale, e la riduzione del personale, sceso di ben 394 unità rispetto al 2006.

I provvedimenti adottati hanno prodotto un risparmio complessivo di circa 60 milioni di euro, dall’inizio del settennato al 31 Dicembre 2011. Un risultato il cui merito va in gran parte attribuito allo stesso Presidente della Repubblica. La sforbiciata ai costi del Quirinale è infatti cominciata con la presidenza di Giorgio Napolitano, attraverso una serie di misure adottate autonomamente dal Capo dello Stato. A fronte di tanti sprechi, finalmente un bell’esempio di risparmio!

Francesca Garreffa

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