ROMA, 12 Febbraio – A tradirlo è stato Facebook. Il social network ha contribuito all’arresto di un latitante grazie ad una sua foto accanto alla statua di Barack Obama. E’ finita così la latitanza di Michele Grasso, 27 anni, un giovane siciliano originario di Taormina condannato per spaccio di droga. Nonostante fosse ricercato dal 2008 era abbastanza tranquillo poiché viveva a Londra sicuro che nessuno lo avrebbe più rintracciato. Ma durante una visita al museo delle cere di Madame Tussaud non ha resistito alla tentazione di farsi immortalare accanto alla riproduzione del presidente americano, pubblicando poi la foto su Facebook. Il latitante non poteva però immaginare che i Carabinieri, dopo avere controllato inutilmente gli spostamenti dei suoi familiari, da tempo stavano monitorando il suo profilo personale sul social network alla ricerca di informazioni utili per risalire al luogo dove aveva trovato rifugio. Inizialmente l’uomo aveva scritto di essere residente ad Alcatraz, stando molto attento a non inserire le sue foto.
Poi ha cominciato a scattare foto in momenti spensierati. Ad attirare l’attenzione degli investigatori è stata una delle immagini che ritraeva il latitante accanto alla statua di Obama, anche lui in posa sorridente e con le braccia conserte come il presidente. A questo punto i carabinieri hanno capito che la foto era stata scattata al museo delle cere di Londra. La certezza della presenza nella città londinese di Grasso l’hanno avuta analizzando altre foto del ricercato in compagnia di alcuni amici siciliani, scattate in un pub di Londra. Tra queste anche una che lo ritraeva all’esterno del locale, dove Grasso aveva trovato lavoro come cameriere. Gli investigatori hanno capito che si trovava nel sobborgo di Woodford, nella parte nordest della City, anche grazie all’immagine di un autobus di linea che passava da quella zona. E’ scattata così l’operazione “Big Ben”. I Carabinieri hanno avvertito l’Interpol che, con la collaborazione della polizia di Londra, ha bloccato il giovane ancora incredulo quando gli hanno notificato il mandato di cattura internazionale. Il latitante è stato quindi estradato a Roma dove, all’arrivo in aeroporto, è stato preso in consegna dai militari dell’Arma. Michele Grasso, condannato in Italia in primo grado a cinque anni di reclusione e ad una multa di 24 mila euro per spaccio di droga, dovrà adesso attendere il giudizio d’appello in carcere.
Valentina Ferrari