SALERNO, 11 Febbraio – Il gup Elisabetta Boccassini spiega in 139 pagine perché Danilo Restivo risulta l’unico possibile assassino di Elisa Claps. Gli indizi a carico dell’imputato sono schiaccianti, “gravi, precisi e concordanti”. Attraverso un elenco contenente un numero elevatissimo di indizi, attraverso testimonianze, e tracciando il profilo dell’omicida, la Boccassini deposita le motivazioni della sentenza dove qualsiasi dettaglio incastra Danilo Restivo. Al tribunale di Salerno, Restivo è stato processato l’11 Novembre scorso con rito abbreviato e condannato a 30 anni di reclusione a 18 anni dal delitto.
Il corpo della ragazza è stato ritrovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. La Boccassini dichiara: “Il complesso delle acquisizioni probatorie, depone in modo gravemente indiziario nell’individuare Restivo quale autore dell’atroce assassinio della giovane Elisa Claps: nessun altro ha incontrato la vittima, nessun altro ha avuto contatti con lei dopo l’incontro con l’imputato, nessun fattore o comportamento esterno si è inserito nella consequenzialità logica e storica degli avvenimenti”.
Inoltre si sostiene che la famiglia dell’omicida abbia avuto un ruolo centrale e di completa copertura nella sentenza di condanna di Restivo, assumendo un atteggiamento probatorio imputabile a famigliari e terzi. Ricostruite e riesaminate le telefonate dell’imputato con il padre, in particolare una risalente al 15 settembre 1993, precisamente tre giorni dopo la scomparsa della vittima, in cui Restivo chiede al padre Maurizio Restivo, se poteva indossare la camicia di jeans (il giorno della scomparsa della Claps, egli indossava una camicia di jeans), apostrofandola come “quella la”.
Il sospettato per altro, aveva strane fantasie sessuali, come le numerose foto che lo ritraevano insieme a ragazze nude, alcune con palesi difetti fisici, in pose spinte. Il gup Boccassini afferma di aver ritrovato lettere in cui si parlava “di masturbazione e di dimensioni dell’organico genitale maschile, o ancora di ritagli di giornale riguardanti violenze subite da donne e bambini”. Secondo la Boccassini, qualcuno da tempo sapeva che nel sottotetto della chiesa c’era il corpo di Elisa, molto prima del suo ritrovamento.
Valeria Racano