TERAMO, 7 Febbraio – Il 7 scadono i 15 giorni di tempo che i legali di Parolisi, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile hanno per chiedere a un altro giudice un eventuale rito abbreviato. In caso di condanna, questa strada consentirebbe la riduzione di un terzo della pena. Salvatore Parolisi è l’unico imputato dell’assassinio della moglie Melania, avvenuto il 18 aprile 2011 a Ripe di Civitella (Teramo).
I legali chiedono che il tribunale disponga una perizia medico legale super partes sulla dinamica e l’ora della morte di Melania Rea. Se la perizia non venisse concessa, gli avvocati hanno intenzione di percorrere la strada del processo davanti ad una Corte d’Assise. I pm abruzzesi Davide Rosati e Greta Aloisi, che conducono le indagini del caso, avevano chiesto il giudizio immediato per Parolisi ed era stata fissata al 27 febbraio la prima udienza davanti alla Corte d’Assise. Adesso lo stesso gip che ha accolto la richiesta della procura sull’immediato, Giovanni de Rensis, ricevuto il parere della pubblica accusa, dovrà decidere se dare spazio all’istanza della difesa ma senza un termine temporale perentorio.
Un tassello importante è ancora quello dei movimenti del telefonino di Melania: è stato accertato che quel cellulare è stato spostato, probabilmente da chi ha scoperto il cadavere il 20 aprile. Alcune indiscrezioni fanno risalire proprio alla mattina del 20 aprile, mentre tutti cercavano la donna nel bosco delle Casermette i contatti di Parolisi con i trans in una chat.
Manuela Zentar