ROMA, 27 Gennaio – Un ragazzo di 20 anni, trasferitosi da poco a Trento, ha inscenato ieri un rapimento per convincere la fidanzata a tornare a Napoli con lui.
Il 20enne si era da poco trasferito nella città del nord Italia, dopo aver trovato impiego come barista ma, insoddisfatto e angosciato dalla nostalgia della calda Napoli, suo paese d’origine, avrebbe deciso, come soluzione, di simulare un sequestro per convincere la fidanzata della pericolosità di Trento, sperando così che sarebbe tornata con lui ai piedi del Vesuvio. Il giovane partenopeo aveva infatti preparato tutto nei minimi dettagli e, una volta presentatosi davanti ai carabinieri di Riva del Garda, avrebbe denunciato un sequestro ad opera di una violenta banda di albanesi. Avrebbe quindi raccontato di essere stato rapito all’arrivo della stazione dei pullman e di essere stato poi condotto, a bordo di un’auto, nei pressi del fiume Adige, dove i presunti malviventi lo avrebbero picchiato e rapinato.
Ma il racconto incerto del napoletano non avrebbe convinto i carabinieri che, dopo averlo messo alle strette con una serie di domande specifiche, avrebbero ottenuto la confessione. Il ragazzo avrebbe pertanto ammesso di essersi procurato le lesioni da solo, di essersi rotto gli occhiali, strappato il giubbotto e di aver gettato il proprio cellulare nel fiume. Così quello che voleva essere un gesto d’amore, per non separarsi né dalla fidanzata né dalla sua bella Napoli, si è trasformato in una denuncia per simulazione di reato.
Chiara Cavaterra