Violenta donna in auto e si fa riaccompagnare a casa, arrestato un nordafricano

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ROMA, 23 Gennaio – Per due ore l’ha costretta a subire violenza, minacciandola con il collo di una bottiglia e poi si è fatto riaccompagnare nei pressi della sua abitazione. E’ successo nella notte fra sabato 21 gennaio e domenica a Siena. In carcere è finito Kamal Izouine, un algerino di 29 anni, rintracciato e arrestato dagli agenti della polizia ieri sera con l’accusa di violenza sessuale e sequestro di persona. La vittima è una giovane ragazza di 24 anni, nativa di Siena, che era uscita da poco da una festa e stava salendo nella sua auto posteggiata in via Vivaldi, subito fuori da Porta Pispini.

Poco prima che la ragazza riuscisse a mettere in moto la sua auto per tornare a casa, l’algerino è riuscito ad entrare nell’auto e a salire sul sedile del passeggero, minacciando la ragazza con un collo di bottiglia e costringendola a subire violenza sessuale per oltre 2 ore. Al termine di questo massacro, il carnefice si è fatto portare in un’altra zona della città, intorno alle 5 di mattina. E’ stato l’aspetto fisico del ragazzo, in particolare il naso ‘aquilino’ ad aiutare gli agenti della polizia a rintracciare il malvivente. Secondo gli agenti della squadra mobile di Siena, Kamal Izouine ora è nel carcere di Santo Spirito con l’accusa di violenza sessuale aggravata e sequestro di persona. Stamani il pm Nicola Marino ha chiesto la convalida del fermo.

La vittima, appena riuscita a liberarsi del suo carnefice, si è recata con i suoi familiari presso la polizia, e dopo aver fornito la descrizione dell’algerino, alcuni agenti della squadra mobile si sono ricordati di lui in quanto nel settembre 2011 era già stato denunciato per furto di un cellulare ai danni di una signora che si trovava nella centralissima Piazza del Mercato. L’uomo poi era riuscito a patteggiare a 7 mesi di reclusione della pena, ottenendo in seguito la sospensione della stessa.

Dopo aver lavorato in passato come lavapiatti in un esercizio cittadino, l’uomo era senza dimora: secondo quanto ricostruito mangiava alla mensa della Caritas e dormiva tra affittacamere e domicili di fortuna in disponibilità di altri cittadini arabi. Il questore di Siena, Giancarlo Benedetti, ritiene che anche se si tratta di un fatto isolato, il fermo dell’algerino valga anche come fatto di prevenzione. E’ comunque una violenza sessuale aggravata con modalità particolarmente scioccanti anche per chi ascolta e si pensa che con queste evidenze della prova non ci sia tanto da aspettare per avere giudizio.

Sabrina Bachini

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