Italia sotto assedio dallo sciopero dei tir

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ROMA, 23 Gennaio – E’ scattato a mezzanotte il fermo degli autotrasportatori e già dalle prime ore della mattina si sono registrati i primi disagi soprattutto ai caselli autostradali. Disagi e code da nord a sud. Alcuni autotrasportatori stanno bloccando le entrate dell’A1 a Cassino, Frosinone, Ferentino e Caianello. I manifestanti si sono radunati nei pressi delle entrate autostradali a partire da ieri sera verso le 22 e lasciano solo uscire gli automobilisti. I caselli delle diramazioni di Roma Est, Nord e Sud sono presidiati dalla Polizia stradale che sta monitorando mezzi pesanti e taxi. A quanto si apprende dalla polizia stradale, diversi mezzi pesanti in transito sull’Appia in direzione Roma stanno confluendo nella stazione di servizio al chilometro 70.600 dell’Appia. Disagi anche nei caselli Poggio Imperiale, San Severo, Foggia, Andria sulla A14 Adriatica. Ma ci sono difficoltà anche a Genova Bolzaneto sulla A7 Milano Genova, alle uscite di Dalmine, Bergamo e Seriate sulla A4 e ancora sulla A16 Napoli Canosa alla barriera di Napoli est e sulla A30 Caserta Salerno. I manifestanti del cosiddetto “movimento dei forconi” protestano contro il rincaro del gasolio, dei ticket dell’autostrada e dell’Irpef.

Nei giorni scorsi il questore di Roma e quello di Latina Alberto Intini, dopo aver appreso le intenzioni di bloccare la via Pontina lunedì mattina ha dichiarato:  ”  La manifestazione di protesta prevede, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, l’impiego dei trattori per bloccare uno dei più importanti snodi della viabilità che per le Questure non possono tollerare alcun tipo di chiusura nell’interesse dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché dell’economia della città. Le Questure di Roma e Latina adotteranno la linea della massima fermezza in caso di violazione delle prescrizioni”. Oggi è una giornata nera per Roma scioperano ancora i tassisti. Dodici ore, dalle 8 fino alle 20 per protestare contro il decreto sulle liberalizzazioni varato dal governo.

Alessandro Atzeni, presidente nazionale della Ciisa ha dichiarato ieri: “Ci siamo riuniti questa mattina con altre organizzazioni sindacali di categoria per esaminare una eventuale possibilità di revoca del fermo del servizio taxi, previsto per la giornata di domani. Purtroppo, vista la totale mancanza di informazione e comunicazione da parte del Governo, non è stato possibile revocare il succitato fermo che avrà luogo in ogni città italiana dalle ore 8 alle ore 22, rispettando le regole previste dalla Commissione di garanzia in attuazione della Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali con particolare riferimento alle garanzie del trasporto sociale per anziani, portatori di handicap e malati. Auspicando un incontro urgente con il Governo, i punti essenziali sui quali discutere saranno quelli della licenza part-time e dell’Authority che dovrebbe essere costituita entro il mese di giugno di quest’anno”.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dichiarato ieri sera: “Credo che i Comuni non possano essere espropriati della potestà di decidere sulle licenze perché i taxi sono trasporto pubblico locale e, in quanto tali, per il principio di sussidiarietà, devono essere regolati dai Comuni senza interventi dirigisti da parte della Stato. Domani ci sarà questo sciopero, e in quanto Anci, stiamo cercando di organizzare un incontro tra i gruppi parlamentari e i sindacati dei taxi in maniera tale che lo sciopero possa terminare rapidamente e non ci siano ulteriori disagi per la cittadinanza. Tutte le categorie investite dalle liberalizzazioni vanno ascoltate, è opportuno che le riforme non cadano dall’alto ma passino sempre attraverso una forma di concertazione. Questo vale per i sindacati e dei lavoratori dipendenti e deve valere anche per le categorie del lavoro autonomo. E’ un principio che va rispettato per tutti”.

Valentina Ferrari

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