TERAMO, 21 Gennaio – L’ultimo atto sulla vicenda di Melania Rea, uccisa lo scorso aprile a Ripe di Civitella, è stato scritto oggi. Il gip del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, ha accolto la richiesta di giudizio immediato per Salvatore Parolisi presentata dai magistrati che si stanno occupando dell’omicidio della moglie del caporal maggiore.
L’accusa per Parolisi è quella di omicidio volontario pluriaggravato e vilipendio di cadavere, accuse da cui si dovrà difendere il 27 febbraio. Il gip, infatti, ha fissato per quel giorno l’udienza del processo dinanzi alla Corte d’Assise di Teramo. Parolisi, unico indagato, è detenuto da diversi mesi nel carcere di Teramo e contro di lui sono state portate diverse prove che confermerebbero le accuse dei magistrati sulla colpevolezza del caporal maggiore. Tra queste quella più importante è il ritrovamento del dna su un sacchetto di plastica, forse usato per la spesa la mattina stessa dell’omicidio.
A questo punto non è da escludere che i legali di Parolisi, Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, chiedano per il loro assistito il rito abbreviato. In quel caso, se la richiesta venisse accettata, il processo non si celebrerebbe in pubblico ma davanti al gup e in caso di condanna la pena per Parolisi sarebbe ridotta di un terzo. Alla notizia che la richiesta di giudizio immediato era stata accolta, l’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, ha espresso piena soddisfazione. “Finalmente celebriamo il processo – ha commentato – e si avvicina così sempre più la data della verità processuale e la condanna del colpevole”. Intanto si è appreso che la famiglia di Melania si costituirà parte civile e la stessa cosa farà Vittoria, la figlia di Salvatore Parolisi.
Mariella Laurenza