ROMA, 19 Gennaio – Una triste vicenda che torna a farci pensare riguardo al sovraffollamento delle carceri. È avvenuto a Firenze un altro caso di suicidio da parte di un detenuto, un uomo di 29 anni che ha deciso di farla finita impiccandosi con le tendine della finestra.
L’uomo originario di Lucca si trovava in carcere per rapina e spaccio di stupefacenti, avrebbe finito di scontare la sua colpa il 29 giugno 2014. A rendere noto l’accaduto è stato il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. “Quella delle morti in carcere, per suicidio o per cause naturali si sta configurando come una vera e propria ecatombe”, ha commentato il Sappe. “E se il drammatico numero non sale ulteriormente è grazie alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria, che quotidianamente sventano numerosi tentativi di suicidi. Ma bisogna darsi concretamente da fare per un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere, argomento rispetto al quale il Sappe, è da tempo impegnato nonostante la colpevole indifferenza di vasti settori della politica nazionale. Serve un carcere nuovo e diverso perché quello attuale è un fallimento”, queste le parole di Donato Capece, segretario generale del Sappe.
Il sindacato ha inoltre tenuto a sottolineare come il problema del sovraffollamento delle strutture penitenziarie, sia storico. Per questo motivo suggerisce che lo Stato indichi le condotte per cui non sia necessario il carcere, ipotizzando invece sanzioni diverse.
Sabrina Spagnoli