META DI SORRENTO, 19 Gennaio – Mentre all’estero già lo definiscono un “pollo di mare”, sono i suoi compaesani a definirlo “un eroe”. Così gli abitanti di Meta di Sorrento paese di Schettino si sono fatti sentire a gran voce per difendere le “ingiuste accuse” a carico del loro compaesano.
L’assessore al bilancio del comune, Giuseppe Tito, lo definisce un eroe, che ha salvato oltre quattromila persone. Il parroco del paese si fa avanti dichiarando che hanno umanamente ucciso il comandante vittima di un vergognoso processo mediatico. L’intero paese, compresi i familiari lo difendono: “Francesco è un uomo di mare e chi non naviga non può giudicare… Si stanno dicendo un sacco di infamie, ma Franco chiarirà tutto”.
Schettino, che ieri in udienza ha ribadito di essere stato impossibilitato di risalire a bordo della Costa Concordia a causa della forte inclinazione della nave (90°), si ritiene davanti ai pm di Grosseto “un bravo comandante”. Intanto oltre alle ricerche riprese nella mattinata, si fa avanti il giallo sulla donna Moldava di 25 anni non presente sulla lista ufficiale dei passeggeri, ma che sarebbe stata vista nella cabina insieme al comandante; la donna potrebbe essere la testimone chiave sui reali avvenimenti che hanno visto l’inclinazione della crociera.
Stefano Roselli