ROMA, 17 Gennaio – Maxi-confisca ai beni del clan dei Casalesi: 65 milioni sottratti alle mafie e assegnati allo Stato. Il personale del centro operativo della Direzione investigativa antimafia ha messo in atto i provvedimenti dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), a seguito della proposta formulata dalla locale Procura e dal direttore della Dia, nei confronti degli imprenditori Gaetano Iorio, 70 anni, di San Cipriano d’Aversa (Caserta), Aldo Bazzini, 64 anni, di Solignano (Parma), e Pasquale Zagaria, 52 anni, fratello del superboss arrestato a dicembre dopo 16 anni, Michele Zagaria. Tra i beni confiscati terreni, immobili, polizze, libretti postali, obbligazioni, polizze vita, auto, conti correnti, partecipazioni societarie.
Zagaria si occupava del riciclo di denaro di provenienza illecita non solo nel territorio campano ma anche in altre regioni, in particolare in Emilia Romagna e Lombardia, dove sono stati rilevati significativi contatti con il locale tessuto imprenditoriale e in particolare con Bazzini.
Gaetano Iorio, infine, risulta essere un noto esponente del clan, facente capo a Francesco Schiavone, detto “Sandokan” (attualmente detenuto), egemone nelle zone del casertano e del basso Lazio: secondo la Dia “grazie a questa sua piena affiliazione, nel giro di pochi anni ha avuto una rapida ascesa sotto il profilo imprenditoriale, sia nel settore dell’edilizia che in quello del calcestruzzo”.
Costanza Ferruzzi