ROMA, 17 Gennaio – E’ salito a 29 il numero dei dispersi della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata venerdì sera a poche centinaia di metri dall’Isola del Giglio. Secondo quanto riferito da un funzionario della Guardia Costiera, le persone disperse sarebbero 29 (25 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio) e non 19 come era stato affermato in un primo momento. Intanto, nelle prime ore del mattino sono riprese le ricerche attorno e dentro al relitto della nave, per recuperare chi ancora manca all’appello. Nella notte, le operazioni di ricerca erano state sospese a causa di alcuni movimenti dello scafo che avrebbero potuto mettere in pericolo l’incolumità dei soccorritori. Ora si sta combattendo una guerra contro il tempo, nella speranza di recuperare i dispersi prima che sia troppo tardi. Sul posto sono arrivati anche gli incursori della Marina Militare che hanno utilizzato delle micro cariche di esplosivo per aprire dei varchi nel relitto e poter accedere più facilmente alle parti non ancora ispezionate della nave.
Proseguono anche le indagini per accertare le responsabilità del naufragio. Alle 11 è iniziato l’interrogatorio di garanzia per il comandante Francesco Schettino, in stato di fermo nel carcere di Grosseto con le accuse di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Grosseto dovrà decidere se convalidare o meno il fermo disposto a suo carico.
Sulla drammatica vicenda si è espresso anche il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Nel corso di un intervento a Radio1Rai, Clini si è detto preoccupato per il rischio che si possano rompere i serbatoi del carburante, a causa di uno spostamento del relitto sul fondale provocato dalle correnti marine. “Abbiamo chiesto alla compagnia di darci entro domani un piano di lavoro per svuotare i serbatoi ed entro 10 giorni un piano per la rimozione della nave”, ha detto Clini nel corso della trasmissione televisiva “Mattino 5”. Nei serbatoi del relitto ci sono, infatti, più di 2.300 tonnellate di carburante. Per scongiurare il rischio di un disastro ambientale, occorre agire in tempi brevi, accelerando le operazioni di svuotamento dei serbatoi prima che sia troppo tardi. Ovviamente prima di questa operazione, verrà data la priorità alla ricerca e messa in salvo dei dispersi.
Francesca Garreffa