ROMA, 3 Gennaio – Guerra aperta all’evasione fiscale. A dichiararla è il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera che in un’intervista al Messaggero, non ha mancato di sottolineare il forte impegno del governo nella battaglia condotta contro gli evasori. “Il nostro impegno continua e siamo sicuri che il 2012 sarà un anno ancora più proficuo, grazie ai nuovi strumenti che Governo e Parlamento ci hanno messo a disposizione per scovare gli evasori” ha spiegato Befera, dimostrandosi pienamente soddisfatto ed ottimista per l’operato delle istituzioni in questo settore.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha anche ricordato come, negli anni passati, siano stati forniti all’Agenzia strumenti sempre più incisivi per combattere l’evasione fiscale. “Con il nuovo redditometro, che è in fase di test, possiamo scovare l’evasione in modo più preciso, attraverso il raffronto tra quanto dichiarato dal contribuente e le spese che ha sostenuto” ha spiegato Befera. “La manovra ‘Salva Italia’ ha ulteriormente potenziato gli effetti di questo tipo di controlli, grazie ai dati che ci giungeranno sulle movimentazioni finanziarie e che saranno determinanti per l’analisi del rischio di evasione ancor più precisa.” Un quadro decisamente ottimista, quello descritto da Attilio Befera che però non nasconde come “tutte queste misure devono essere accompagnate da un cambiamento diffuso del senso civico”.
Tuttavia, a scanso di equivoci, Befera fa chiarezza sulla possibilità di controllare le spese dei contribuenti attraverso i movimenti dei conti correnti bancari, sottolineando che non ci sarà “nessun rischio Grande fratello.” Il direttore precisa infatti che, da gennaio, le banche e gli operatori invieranno all’Agenzia in automatico i movimenti effettuati, ma “queste informazioni saranno accessibili a pochissime persone solo dalla sede centrale, dotate di credenziali di sicurezza e i cui movimenti saranno tracciati dal sistema informatico”. Inoltre, “i dati saranno utilizzati esclusivamente per selezionare i contribuenti da controllare e portare alla luce con estrema facilità le disparità esistenti tra i redditi dichiarati e le disponibilità finanziarie.” Nessuno scampo per gli evasori dunque, stando a quanto dichiarato dal numero uno dell’Agenzia delle Entrate.
Ma per condurre una efficace lotta all’evasione, occorre prima di tutto quantificare il fenomeno con precisione. A rilevarlo è il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. “Il sommerso calcolato dall’Istat in base a criteri statistici potrebbe essere diverso dall’imponibile da indicare nella dichiarazione dei redditi” spiega Giovannini. “Poi questa stima riguarda solo i flussi di reddito: non c’è, per esempio, alcuna indicazione sull’evasione delle imposte sugli immobili, né su quelle relative ad altri patrimoni detenuti dai contribuenti”.
Francesca Garreffa