Sciopero generale contro la manovra finanziaria: Fiom in prima linea

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TORINO, 12 DICEMBRE – La Fiom-Cgil ha deciso di anticipare lo sciopero generale di categoria proclamato per il 16 dicembre, contro la scelta Fiat di cancellare il ‘Contratto nazionale’ e le libertà sindacali, estendendo a tutti i lavoratori del gruppo, l’accordo di “Pomigliano”. Nella giornata di oggi lo sciopero della Cgil proclamato è contro la manovra finanziaria “Salva-Italia” del nuovo governo Monti.

“Per la libertà del lavoro”. E’ lo striscione che apre il corteo della Fiom che ha proclamato per oggi 8 ore di sciopero nell’ambito delle iniziative organizzate dai sindacati contro la manovra economica del governo, dopo l’incontro con il premier Mario Monti e i rappresentanti delle sigle sindacali è ritenuto infruttuoso da queste ultime confermando così lo sciopero per oggi. I metalmeccanici della Cgil sono scesi in piazza anche per protestare contro il nuovo “contratto di Lingotto” che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo Fiat.

Alla manifestazione, cui partecipano circa cinquemila persone, sono presenti con le bandiere anche alcuni manifestanti No TAV ed esponenti di Rifondazione-Fds.

Alte le adesioni secondo la Fiom, in tutte le fabbriche: 69% alle ex meccaniche di Mirafiori, oltre il 50% all’Iveco, 70% all’Avio di Rivalta, 90% all’Avio di Borgaretto, 95% alla Microtecnica, tra il 70 e il 90% nelle piccole aziende del Canavese e di Moncalieri.

In coda al corteo della Fiom anche una nutrita delegazione di sindacati dell’Usb che, secondo il programma, dovrebbero recarsi nel tardo pomeriggio all’Unione industriale di Torino, dove riprenderà la trattativa tra Fiat e sindacati sul nuovo assetto contrattuale del gruppo, per depositare una lapide di cartone con la scritta “Qui giace il patrimonio storico di tutti i lavoratori. Democrazia, dignità, diritti assassinati da un oscuro sicario”.

Un gruppo di aderenti ai Cobas e all’Unione sindacati di base a Porta Nuova si è staccato dal corteo per occupare un binario dove c’è il presidio permanente dei lavoratori Wagonlits, che protestano contro la soppressione del servizio notturno.

Il segretario provinciale della Fiom torinese, Federico Bellono, commenta il corteo dei metalmeccanici Cgil che sta attraversando il centro città di Torino: “Abbiamo fatto bene a sfilare -aggiunge Bellono- perché è il modo più serio e determinato per evidenziare che siamo in piazza non solo contro la manovra del governo ma per dire anche no alla cancellazione del contratto nazionale della categoria. I lavoratori metalmeccanici vogliono dire che capiscono che la cancellazione del contratto non è solo un problema dei lavoratori della Fiat, ma è un colpo potenzialmente mortale all’idea stessa di contratto. Per questo sarebbe bene che le altre organizzazioni riflettessero su questo passo, gravido di conseguenze, ma che non ha il consenso dei lavoratori”.

Cgil, Cisl e Uil sono convinti che in questa manovra manchi la crescita, mentre sono certi che porterà ad un aumento della disoccupazione, ad una diminuzione dei consumi per effetto dell’aumento dell’Iva,  e tutto ciò col rischio di non raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio, e che per lo più colpisca i giovani e le donne, una manovra che oltretutto mette in secondo piano i carissimi costi della politica, ma soprattutto i sindacati sono in disaccordo con la riforma delle pensioni che rappresenta per gli anziani italiani una grave colpo.

La Fiom ha scelto di sfilare da sola senza i sindacati confederati, Cgil, Cisl e Uil, che hanno organizzato un presidio unitario davanti alla Prefettura di Torino.

Luana Scialanca

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