ANCONA, 9 Dicembre – Caos e rivolta nel carcere di Monteacuto, tra la sera tardi di ieri e questa mattina, alimentata da un gruppo ristretto di detenuti di nazionalità maghrebina, come segno di protesta per l’eccessivo sovraffollamento del penitenziario e per le carenti condizioni di vita.
Una ventina di carcerati si sono asserragliati nelle proprie celle, dando fuoco a lenzuola e coperte e minacciando le guardie carcerarie con lamette da barba. Il tutto ha avuto inizio nella giornata di ieri, quando un detenuto si è cucito la bocca con ago e filo,manifestando in tal modo, il proprio grido di intolleranza per lo stato in cui vive. Il gesto ha scatenato una rabbia repressa dei detenuti, costringendo l’intervento della polizia in assetto antisommossa per reprimere la rivolta. Negli scontri, nessun ferito, né tra la polizia, né tra i carcerati.
Alla protesta, segue la dichiarazione dei sindacati della polizia penitenziaria che tornano a far sentire la propria voce: “Ancona è ormai un caso nazionale, come ormai dico da tempo”, dice il segretario regionale e consigliere nazionale del Sappe Aldo Di Giacomo. “Ma questo non giustifica quello che è avvenuto: per i responsabili della rivolta auspico punizioni esemplari”.
Secondo gli ultimi dati aggiornati, il sovraffollamento nelle carceri italiani ha raggiunto un picco del 53,2%. Il tasso elevato di suicidi, le precarie condizioni igieniche e il mancato riscaldamento soprattutto in questi mesi invernali sono gli altri temi a far discutere dentro e fuori dal carcere.
Emanuele Verdone