Genova: sgozzati madre e figlio, si cerca l’assassino

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GENOVA,5 Dicembre – Massacrati a coltellate nella loro casa a Sampierdarena (GE), senza un perché Monica Gilse, una donna di 38 anni di origine ecuadoriana, e il figlio 13enne Marcos Kleyner Ramirez.

A trovare i corpi senza vita, Pepe Ramirez, compagno della donna e papà del ragazzo, tornato a casa dal lavoro nel pomeriggio. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo e della Compagnia di Sampierdarena, l’aggressione è iniziata in cucina. L’assassino, avrebbe preso l’arma del delitto da un mobile trovato aperto dagli inquirenti. Fa seguito una violenta colluttazione proseguita nella camera del 13enne dove si è consumato infine il delitto.

Ancora mistero sul colpevole. Il fratello di Monica Gilse ha riferito ai carabinieri: “Tutti sapevano che stavano risparmiando i soldi per tornare in Ecuador”. E’ molto probabile che l’assassino sapesse dell’esistenza di una importante somma di denaro presente nella loro abitazione. Eppure gli inquirenti restano scettici sull’ipotesi della rapina, sia per la violenza brutale degli omicidi, sia perché, nonostante la casa fosse a soqquadro, non sono stati trovati segni di scasso su porte e finestre. Sulla porta d’ingresso, inoltre, l’unica impronta trovata è quella della donna. Molto calda dunque la pista famigliare: l’assassino conosceva le vittime, non ha avuto problemi a entrare in casa.

Sotto osservazione Pepe Ramirez. L’uomo ha raccontato ai carabinieri di essere tornato da Nervi, dove lavora, prendendo il treno e l’autobus. Arrivato a casa, infine, ha trovato i corpi in un lago di sangue e ha chiamato immediatamente i soccorsi che si sono rivelati inutili.

Emanuele Verdone

 

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