ROMA, 28 NOVEMBRE – Bob Maroni sancisce la fine dell’idillio che ha monopolizzato per 17 anni il panorama politico italiano. Questa volta le motivazioni per il Carroccio sono ben differenti dal tradimento governativo che condusse al “ribaltone” del 1996. Il danno d’immagine alla Lega Nord, provocato dalle inchieste giudiziarie che hanno travolto l’ex premier Berlusconi ha progressivamente allontanato i “maroniani” dall’emisfero Pdl. Decisivo il sexygate Ruby e la scissione in corso all’interno del direttivo del Carroccio tra gli integralisti legati a Bossi e il filone Zaia-Tosi-Maroni.
L’unione lombarda sembra destinata a svanire per sempre, come confermano le dichiarazioni rilasciate pochi minuti fa da Roberto Maroni. “Non è come ha detto ieri Berlusconi, certo si deciderà caso per caso come abbiamo sempre fatto, ma l’allenaza formale con il Pdl è finita con il passaggio della Lega all’opposizione di questo governo“, ha esordito l’ex ministro leghista in Transatlantico.
Per Maroni, i partiti che sostengono il governo Monti sono la “nuova triplice, che non è più Cgil-Cisl-Uillm ma Pd, Pdl e Udc”. Infine ha evidenziato che il governo “a 3 settimane di distanza non ha ancora completato la squadra: incontra difficoltà evidenti”.
Redazione Online