ROMA, 5 Giugno – Dopo tre anni dal debutto torna SS al Teatro dell’Orologio, uno spettacolo basato sulla sindrome di Stoccolma nei lager nazisti. Nato come una ricerca sulle difficili dinamiche psicologiche della cosiddetta Sindrome di Stoccolma, sviluppatasi soprattutto all’interno dei blocchi di prostituzione dei lager nazisti, va poi a indagare le strane e sottili forme di legame tra le vittime e i loro carnefici.
La trama è ispirata a personaggi realmente esistiti e si sviluppa attraverso la narrazione del ricordo di una bambina. Auschwitz rappresenta il simbolo di tante innocenti vite rubate. Quella bambina, quella piccola voce, ormai divenuta anziana, ha nella sua mente ancora il ricordo vivo dell’orrore di quei giorni che l’hanno intrappolata “in una bolla di vetro”. Come se varcare la scritta “Arbeit macht frei”, la soglia di numerosi campi di concentramento, non sia servito a non rimanere comunque intrappolata. Il suo racconto onirico vuole trasmettere la condizione di tanti bambini sopravvissuti a quella strage per poi sfumare nel “fumo della memoria”.
Lo spettacolo è un mix di teatro, body art e circo contemporaneo che insieme danno vita ad un’installazione vivente che crea una nuova drammaturgia. Il testo e la regia teatrale sono di Mariaelena Masetti Zannini, la direzione artistica e le installazioni viventi sono a cura di Sylvia Di Ianni, gli interventi circensi di Fabio Pinna e le scenografie di Silvia Lucarelli. SS sarà al Teatro dell’Orologio il 6, 7 e 8 giugno alle ore 21, Via dei Filippini 17 a Roma. Il costo del biglietto è di 13 euro.
Rita Russo